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Soldi in cambio di onorificenze, il principe Carlo sempre più in difficoltà

Soldi in cambio di onorificenze, il principe Carlo sempre più in difficoltà

 

LONDRA –  Lo scandalo che ha travolto due settimane fa la fondazione del principe Carlo, sospettata di aver elargito onorificenze in cambio di cospicue donazioni, si allarga. E questa volta nel mirino c’è direttamente il primogenito della regina Elisabetta. Secondo il Sunday Times, il reale avrebbe incontrato “almeno nove volte” William Bortrick, il faccendiere sospettato di aver percepito migliaia di sterline in cambio di onorificenze e titoli a miliardari sauditi e russi.
    Lo scandalo – riporta L’Ansa –   ha già portato alle dimissioni prima di Michael Fawcett, uno dei più stretti collaboratori del principe e in passato suo assistente personale, dall’incarico di direttore della fondazione e poi del presidente della stessa Douglas Connell.
    Secondo l’edizione domenicale del quotidiano conservatore Carlo e Bortrick si sono incontrati in Inghilterra, Scozia e Arabia Saudita negli ultimi sette anni. Bortrick ha partecipato alle cene dei donatori ospitate dal principe a Dumfries House, la residenza reale nell’Ayrshire ed ha incontrato il principe a Clarence House, St James’s Palace e Buckingham Palace, nonché all’ambasciata britannica a Riyadh. Secondo il Times, poche settimane prima di questo incontro Bortrick aveva mediato una donazione a sei cifre in beneficenza dal banchiere russo Dmitry Leus, già accusato in patria di riciclaggio, in cambio di un incontro con il principe.
    Il 5 agosto, poco dopo l’incontro, Bortrick scrisse al russo: “Ho appena avuto un’eccellente visita privata con Sua Altezza Reale il Principe di Galles che apprezza la tua generosità e mi ha chiesto di inviarti i suoi auguri personali”. Pare che il banchiere sia stato poi invitato a due eventi privati nelle residenze di Carlo in Scozia, cancellati poi a causa della pandemia di Covid.
    Clarence House, l’ufficio del principe, sollecitato dal Guardian, non ha voluto commentare. Dopo le dimissioni del direttore aveva chiarito che Carlo era all’oscuro della vicenda e anzi dava tutto il suo sostegno ad “un’indagine indipendente sulla fondazione”- conclude  la nota Ansa.

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