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Venti di guerra a nord-est: Mosca mobilita le truppe sul confine ucraino

Venti di guerra a nord-est: Mosca mobilita le truppe sul confine ucraino

Di Maurizio Petrocchi – Storico,
Esperto di violenza politica confitti e terrorismo
Università di Macerata

Lo scorso 21 gennaio a Ginevra si sono incontrate le alte diplomazie russe e degli Stati Uniti ma non sono stati fatti significativi passi avanti per cercare di trovare una soluzione alla questione Ucraina. L’unico spiraglio positivo è stato dato dal fatto che hanno deciso di dialogare per cercare di risolvere la crisi e scongiurare un conflitto armato.

Il segretario di stato americano Antony Blinken dopo l’incontro di Ginevra ha lanciato un avvertimento alla Russia, una rapida e severa risposta nel caso in cui verrà invasa l’Ucraina. Ricordiamo che vicino ai confini Ucraini Mosca ha ammassato le sue truppe. Lavrov il ministro degli esteri russo, di tutta risposta, ha affermato che il Cremlino sta ancora aspettando una risposta scritta alle sue richieste di garanzie di sicurezza.

Le richieste della Russia includono l’arresto dell’espansione verso est della NATO e la promessa che l’Ucraina non sarà mai autorizzata a unirsi all’alleanza militare occidentale. Inoltre l’impegno a non collocare esercito NATO in altri paesi confinanti e a non svolgervi esercitazioni militari. Proposte irricevibili.

“Risponderemo alle preoccupazioni di Mosca se Mosca risponderà alle nostre”, ha chiarito Blinken. Se non il segnale di una svolta, almeno un indizio che il dialogo è ancora aperto.

Ma nel corso delle ultime ore sono stati registrati movimenti di mezzi militari e di truppe russe lungo il confine ucraino.

Si stima che circa 100.000 truppe russe siano attualmente mobilitate nelle “aree di addestramento” presenti negli oblast’ circostanti il confine russo-ucraino. Recenti immagini satellitari mostrano una grande concentrazione di truppe russe a Klimonovo, distante circa 30 km dal confine ucraino. Nella regione di Voronezh, invece, starebbero avendo luogo delle esercitazioni tattiche che vedono attive le unità corazzate del Distretto Militare Occidentale.

Sono stati anche registrati movimenti di truppe russe e di velivoli militari russi in Bielorussia, dove dal 10 al 20 febbraio avrà luogo l’esercitazione militare congiunta “Allied Resolve”, volta a simulare la difesa della Bielorussia da una possibile aggressione straniera. Tali esercitazioni alimentano le preoccupazioni di Kiev circa una possibile invasione russa attraverso la Bielorussia. Esponenti dell’Intelligence Ucraina sostengono inoltre che nell’ultimo mese le attività di SIGINT (raccolta delle informazioni mediante l’intercettazione e analisi di segnali emessi sia tra persone sia tra macchine, oppure una combinazione delle due) russa lungo i confini dell’Ucraina e nel Mar Nero si sono intensificate. Tali operazioni di intelligence militare alimentano le preoccupazioni di Kiev circa un’imminente invasione russa articolata su più fronti.

Nonostante i canali diplomatici tra Russia e Stati Uniti siano ancora aperti, la tensione lungo il confine russo-ucraino rimane alta e le divisioni in seno all’Alleanza Atlantica circa un eventuale sostegno militare a Kiev si intensificano. Nel frattempo, le autorità ucraine hanno cominciato a distribuire alla popolazione civile manuali di istruzioni da seguire nel caso di guerra.

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