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Appalti pubblici, verso un protocollo d’intesa con l’Ordine dei Consulenti del lavoro

Appalti pubblici, verso un protocollo d’intesa con l’Ordine dei Consulenti del lavoro

Castelli: “Cultura della legalità obiettivo della Regione”

“Un primo, importante, passo verso una cultura della legalità: tema alla base della programmazione regionale degli appalti pubblici”. È la sintesi dell’incontro che l’assessore regionale Guido Castelli ha avuto con i presidenti degli Ordini provinciali del consulente del lavoro, guidati dalla coordinatrice regionale Carla Capriotti, in vista della definizione di un nuovo protocollo con i professionisti per agevolare l’attività delle stazioni appaltanti del territorio. “Il Codice dei contratti pubblici del 2016 prevede che le imprese indichino, nell’offerta economica, i propri costi della manodopera e gli oneri aziendali relativi alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro – spiega Castelli – Le stazioni appaltanti, prima dell’aggiudicazione, devono verificare che il costo del personale non sia inferiore ai minimi salariali indicati nelle tabelle ministeriali. Questa valutazione tecnica è complessa e già, nel 2018, l’amministrazione regionale avviò una collaborazione con le articolazioni territoriali dei Consulenti del lavoro, disciplinata da un protocollo d’intesa biennale ora scaduto”. L’orientamento della Regione Marche è quello di rinnovarlo, rendendolo più rispondente all’operatività delle stazioni appaltanti territoriali che, sempre più spesso, per la verifica dei costi del lavoro, si rivolgono alla Suam (organismo che svolge le gare della Regione e su delega per altri enti). “La pandemia ha interrotto le attività previste dal precedente protocollo, che vanno comunque aggiornate e rese operative, per non aggravare ulteriormente le procedure di gara. Dall’incontro avuto sono venuti utili indicazioni che troveranno spazio nella nuova convenzione in corso di definizione”, assicura Castelli. Si prevede che il coordinamento dei presidenti degli Ordini dei consulenti del lavoro indichi, a rotazione, il professionista disponibile a effettuare le verifiche dei costi del lavoro. Verranno stabilite fasce di compenso sulla base della complessità della gara, mentre le “asseverazioni” (certificazioni) saranno trasmesse in tempio certi. Nel corso dell’incontro, si è valutata anche la possibilità di inserire, come requisito non obbligatorio ma preferenziale per le ditte che partecipano alle gare, l’asseverazione contributiva (Asse.CO.) rilasciata dai consulenti del lavoro. Sul punto verranno condotti ulteriori approfondimenti. Infine i presidenti degli Ordini provinciali organizzeranno, con la Scuola regionale di formazione, ulteriori corsi per insegnare ai Rup (responsabile unico del procedimento) anche degli enti locali la verifica dei costi del personale sulla base della contrattazione nazionale. La convenzione con l’Ordine è prevista dal Piano regionale di semplificazione finanziato con il Pnrr.

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