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Dall’emergenza umanitaria in Ucraina alla tratta di esseri umani

Dall’emergenza umanitaria in Ucraina alla tratta di esseri umani

Di Maurizio Petrocchi

L’invasione militare iniziata dalla Russia contro l’Ucraina il 24 febbraio 2022 ha causato una crisi umanitaria che ha spinto un gran numero di rifugiati a scappare verso l’Unione Europea. Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, circa tre milioni di persone dal 16 marzo 2022 hanno lasciato l’Ucraina. Nonostante la crisi, i sodalizi criminali potrebbero utilizzare questa situazione per ottenere ulteriori profitti e rafforzare le proprie attività illegali. La maggior parte delle persone che fuggono dall’Ucraina sono donne, bambini e persone vulnerabili. Essi sono potenzialmente le vittime ideali delle reti criminali coinvolte nella tratta di esseri umani. È stato stimato che oltre un milione di bambini abbiano lasciato l’Ucraina durante la guerra, i minori non accompagnati che arrivano nell’UE sono particolarmente a rischio. Donne, bambini e minori non accompagnati sono i soggetti maggiormente a rischio per lo sfruttamento sessuale e lavorativo da parte delle consorterie criminali, vengono utilizzati molto spesso nell’accattonaggio e in attività illegali.  Le aree di maggiore preoccupazione sono le zone di confine, i centri di accoglienza nonché i pubblici snodi di trasporto come stazioni ferroviarie e degli autobus. I paesi che accolgono rifugiati dall’Ucraina devono rimanere vigili per evitare che le criminalità possano adescare donne e bambini quali potenziali vittime della tratta di esseri umani.  

L’elevato numero di rifugiati in arrivo dall’Ucraina ha messo a dura prova i paesi di accoglienza (sia di transito che i paesi di destinazione finale) per controllare, monitorare e registrare completamente coloro che arrivano dall’area di guerra. La situazione in Ucraina ha anche attratto un gran numero di volontari dagli Stati membri dell’UE desiderosi di contribuire allo sforzo umanitario offrendo il loro aiuto. Le autorità devono quindi affrontare un’ulteriore sfida nel controllo e nel monitoraggio del gran numero di volontari provenienti dalle regioni di confine e dai paesi di destinazione, i quali offrono supporto, trasporti ed alloggio per chi arriva dall’Ucraina.

Anche le reti criminali possono sfruttare questa crisi e reclutare vittime tra i rifugiati dall’Ucraina, per sesso, lavoro, o altri tipi di speculazione. Gli Stati membri dell’UE, le agenzie e diverse Organizzazioni non governative hanno evidenziato la potenziale vittimizzazione di donne e bambini in arrivo dall’Ucraina nelle ultime settimane, riferendosi a individui sospetti individuati nelle aree di accoglienza, negli hub di transito o di destinazione nell’UE.

È probabile che l’alto numero di rifugiati e potenziali vittime in arrivo dall’Ucraina attiri criminali singoli ma anche organizzati che, spacciandosi per volontari invece fanno parte delle reti criminali specializzate nella tratta di esseri umani (Trafficking in Human Being).

Il traffico di essere umani per molto tempo è stata un’impresa redditizia per le reti criminali estese in tutta l’Europa. Le reti criminali che orchestrano attività legate alla tratta di esseri umani hanno spesso radici nei paesi confinanti con l’Ucraina, il che potrebbe ulteriormente consentire loro di sfruttare nuove opportunità e l’ampio bacino di potenziali vittime. Mentre i trafficanti e le vittime della tratta di esseri umani spesso condividono la stessa nazionalità, è probabile che altri criminali residenti in Europa possano prendere di mira le vittime ucraine per lo sfruttamento. La tratta di essere umani e lo sfruttamento sessuale è ancora una minaccia per tutti gli Stati membri dell’UE. È probabile che coloro che stanno fuggendo dalla guerra in Ucraina saranno presi di mira in diverse fasi del loro viaggio verso altre destinazioni in Europa.

Coloro che corrono maggiori rischi da parte delle criminalità sono i rifugiati che, con la scusa di fornire loro un mezzo di trasporto per scappare dalla guerra, un alloggio, un impiego ed altre forme di sostegno, in realtà diventano le potenziali vittime della tratta.   L’uso di gruppi di social media (costituiti da volontari) in cui vengono pubblicate le richieste e le offerte individuali di supporto sono fonti di informazioni ideali per i criminali. Queste piattaforme social spesso contengono informazioni dettagliate sui rifugiati (posizione, numeri di telefono, immagini) e sui loro figli. I criminali possono usare queste piattaforme per identificare e contattare le potenziali vittime. Un altro rischio è che i criminali si presentino alla reception dei centri di accoglienza come volontari.

Tra i soggetti che possono essere principalmente vittime della tratta abbiamo donne e bambini, ma anche anziani e altre categorie fragili come, disabili mentali e fisici. Corrono un alto rischio di vittimizzazione i minori non accompagnati, compresi quelli rimasti orfani durante la guerra, nonché i minori che viaggiano con tutori (diversi dai genitori) per i quali non può essere verificato con certezza il regolare affido.  Inoltre le donne possono cadere preda di sfruttamento sessuale, programmi illegali di maternità surrogata, accattonaggio forzato o criminalità. Tutte le autorità coinvolte devono rimanere vigili per identificare tempestivamente i tentativi criminali di sfruttare la crisi e la situazione vulnerabile delle persone che arrivano dall’Ucraina.

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