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Il massacro di Bucha

Il massacro di Bucha

In foto la fossa comune vista dal satellite

Di Maurizio Petrocchi – Università di Macerata

Dopo quaranta giorni di combattimenti in Ucraina a Bucha, 25 chilometri a nord-ovest di Kiev

le truppe russe in ritirata dallo scorso venerdì hanno massacrato oltre 400 civili. Sono stati rinvenuti corpi di civili torturati e uccisi e fosse comuni, un carnaio.  Il procuratore generale di Kiev ha riferito di almeno 410 corpi martoriati ma il macabro conteggio è ancora in corso e il numero è destinato a salire. Mosca nega le accuse e parla di fake-news per quello che il ministro degli Esteri Ucraino Dmytro Kuleba ha definito “un massacro deliberato” accusando i russi di essere “peggio dell’Isis”. Un salto di qualità nell’orrore della guerra, che getta pesanti incognite sul già incerto processo di negoziato in corso tra i due paesi, anche se il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che proprio ieri ha visitato l’ospedale nella località alle porte di Kiev, ha ribadito che, nonostante le atrocità, è suo dovere continuare a trattare con i russi. E se i leader occidentali hanno condannato le atrocità di Bucha, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres chiede un’indagine indipendente. Appello, il suo, a cui si sono accodati, tra gli altri, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Nuove bombe, intanto, sono cadute su Odessa, dove i russi hanno distrutto una raffineria di petrolio e le sue riserve. La città, principale porto sul Mar Nero, era stata finora risparmiata dalle violenze, ma sembra sempre più chiaro che sarà al centro del ridispiegamento di Mosca, finalizzato a prendere il controllo della parte Sud dell’Ucraina.

Dopo che sono circolate le atroci immagini di ucraini morti nel sobborgo di Bucha a Kiev, alcuni con le mani legate e altri sepolti a casaccio nei box, questo ha spronato i leader occidentali scioccati a promettere sanzioni ancora più dure contro la Russia, anche sull’energia. Il Cremlino ha scavato e ha mostrato segni di preparazione di un nuovo assalto.

Il presidente Biden ha chiesto a Vladimir Putin di affrontare un “processo per crimini di guerra”. Germania e Francia hanno espulso un totale di 75 diplomatici russi e Emmanuel Macron, il presidente francese, ha affermato che l’UE Dovrebbe prendere in considerazione sanzioni contro il carbone e il petrolio russi.

Un portavoce del Cremlino ha “categoricamente” negato “qualsiasi accusa” di coinvolgimento russo nelle atrocità, che i media statali russi hanno denunciato come una fabbricazione occidentale. Le autorità hanno minacciato di perseguire chiunque avesse pubblicamente incolpato i russi per le uccisioni di Bucha.  Ma le immagini satellitari del New York Times mostrano che molti dei civili sono stati uccisi più di tre settimane fa, quando l’esercito russo controllava la città. C’erano corpi nelle strade già l’11 marzo, ben prima che la Russia dicesse di essersi “ritirata completamente” da Bucha.

Cosa c’è dopo: funzionari ucraini e occidentali hanno affermato che la Russia sembrava posizionare truppe per un assalto intensificato nell’area orientale del Donbas. A Kharkiv, a circa 30 miglia dal confine, i bombardamenti incessanti hanno lasciato irriconoscibili parti della città di 1,4 milioni. La distruzione sistematica fa parte di una strategia più ampia per impadronirsi dell’est del paese.

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