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Consorzio di Bonifica Marche: le criticità non finiscono mai

Consorzio di Bonifica Marche: le criticità non finiscono mai

 

Qualche settimana fa un gruppo di proprietari di immobili in zona Campiglione, le cui aree sono urbanizzate e non più agricole a seguito dell’espansione urbana, sono stati contattati dai tecnici del Consorzio di Bonifica delle Marche perché presto saranno iscritti a ruolo per pagare la tassa di bonifica. Sono aree di modesta entità di pertinenza del loro fabbricato, parliamo di 100-120 mq. Mi hanno riferito che non hanno mai utilizzato l’acqua del Consorzio per l’irrigazione del loro frustolo di terreno perché hanno il loro pozzo e con la chiusura della Sadam la falda è talmente alta e ricca che ne hanno in abbondanza. Parliamo di circa 35 abitazioni e circa 45/50 famiglie del centro abitato di Campiglione. Per chi è di Fermo parliamo di abitazioni adiacenti Piazza Svampa. 

Sono piccolissime aree interne al centro abitato e ognuno dovrebbe pagare una quota minima, mi sembra di circa 72 euro. Presto scriveranno una lettera di protesta al Consorzio di Bonifica delle Marche e alla Regione Marche, organo di vigilanza, motivando l’illegittimità del prelievo (se andiamo avanti così presto saranno tassati pure i parchi e giardini pubblici).

La protesta non finisce qui, anche numerosi proprietari immobiliari delle zone terremotate, incluse le Comunanze Agrarie, si sono visti recapitare dalla Agenzia delle Entrate e Riscossione ben 4 cartelle esattoriali per contributi di bonifica. Hanno riferito che in questi 4 anni, provati da lutti e danni, del Consorzio di Bonifica non hanno visto neanche l’ombra. Molti terreni sono inaccessibili e i fabbricati inagibili o non più esistenti. Hanno riferito che almeno la CIIP per 3 anni ha fornito l’acqua gratis! Sono partiti numerosi ricorsi…sempre a spese dei contribuenti. La tassa richiesta è illegittima perché non avendo svolto attività di bonifica, non vi è beneficio per gli immobili e se non c’è beneficio (diretto e specifico) non è lecito tassare.

Recentemente la stessa Regione Marche ha inviato una puntuale lettera agli organi del Consorzio di Bonifica in merito al bilancio di previsione anno 2022 nella quale sono stati posti numerosi rilievi. A seguito della stessa, un consigliere regionale della maggioranza ha sollecitato gli organi della Regione Marche a chiedere la sospensione delle procedure avviate per numerose nuove assunzioni. Sembrerebbe che il personale assunto dalle società collegate al Consorzio di Bonifica venga assorbito dal Consorzio stesso. Una recentissima assunzione di un alto profilo avrebbe provocato malumori nel consiglio del Consorzio.

Tra le trovate del Consorzio di Bonifica vi è, inoltre, la costituzione di un fondo di rotazione con “i proventi residui della contribuenza consortile 2014-2015” da utilizzare per sostenere la costruzione delle stalle danneggiate dal terremoto in anticipazione dei fondi statali. L’iniziativa è sicuramente meritevole ma c’è un problema: il contributo di bonifica viene pagato in relazione ad una attività del Consorzio che procura un beneficio diretto e specifico all’immobile assoggettato all’onere. Per fare un esempio, è come se il Comune che riscuote la TARI (tassa rifiuti) dai cittadini per la gestione del servizio di raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti, impiegasse quelle stesse somme per la ricostruzione delle case lesionate dal terremoto in anticipazione sui fondi dello Stato invece che per il servizio rifiuti. Mi domando perché gli uffici della Regione Marche che debbono vigilare sulla attività del Consorzio non rilevano queste storture?

La situazione sta precipitando ed è necessario che la Regione Marche, avendo molto saggiamente ed opportunamente avviato le procedure per l’approvazione della legge di Riforma del Consorzio di Bonifica delle Marche, blocchi questa deprecabile attività che non è a favore dei consorziati (forse solo per qualcuno più fortunato) ma contro gli stessi proprietari.

In politica anche i tempi d’azione sono importanti per evitare che qualcuno ci speculi sopra. Per essere più chiaro, occorre evitare che chi ha provocato i tanti problemi poi diventi il paladino difensore dei deboli.

Saturnino Di Ruscio FdI Fermo

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