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E’ morto Antonio Pennacchi. Premio Strega con Canale Mussolini. L’Agro Pontino ha perso il suo cantore

E’ morto Antonio Pennacchi. Premio Strega con Canale Mussolini. L’Agro Pontino ha perso il suo cantore

E’ morto ieri pomeriggio, a 71 anni, lo scrittore Antonio Pennacchi, Premio Strega nel 2010 con il romanzo Canale Mussolini (Mondadori) sulla bonifica dell’Agro Pontino

di Marco Urbani

La causa del decesso sarebbe un malore che ha colpito lo scrittore mentre era nella sua abitazione di Latina; si ipotizza un infarto.

Anche la vita di Pennacchi racchiude il destino dell’Agro Pontino, di quella che per secoli è stata una palude abbandonata, impasto di fango, di nulla, di malaria e di zanzare anofele.

A bonificare l’Agro Pontino non vi riuscì Giulio Cesare, nonostante avesse concepito il progetto di deviare il corso del Tevere; non vi riuscì Cicerone come non vi riuscì in seguito il Re Teodorico il Grande.

Antonio Pennacchi, espulso da giovanissimo dall’MSI, ha aderito ai marxisti-leninisti di Servire il popolo.

Nel Medioevo fallì la bonifica anche la famiglia feudataria gaetana dei Caetani, così come non vi riuscì Leonardo da Vinci che, affascinato dal progetto impossibile, aveva studiato un sistema di canali in macchina idrovore.

All’inizio degli anni ’70 Pennacchi ha iniziato a lavorare come operaio all’Alcatel Cavi di Latina (all’epoca chiamata Fulgorcavi), dove è rimasto per oltre trent’anni; si è iscritto al Partito Socialista Italiano e alla CGIL dalla quale è stato espulso.

L’opera del papato, a partire da Papa Martino V nel Quattrocento, ha fallito sistematicamente la bonifica per ben quattro secoli.

Successivamente Pennacchi si è iscritto alla UIL, è passato al Partito Comunista Italiano e poi è tornato alla CGIL, da cui è stato nuovamente espulso nel 1983.

Il suo romanzo di esordio, Mammut, ha ricevuto 55 rifiuti da 33 editori.

Questi numeri, effettivamente, possono far pensare ad un errore di calcolo, come quello che fece l’architetto Ascanio Fenizi di Urbino che, alla fine del ‘500, doveva compiere la sospirata bonifica ma, proprio a causa di un errore di calcolo, finì per impaludare ancora di più ager pomptinus.

In verità, almeno nel caso di Pennacchi, la soluzione era molto semplice: lo scrittore spediva il romanzo agli editori più di una volta, dopo averne cambiato il titolo.

Dopo l’Unità d’Italia si moltiplicarono i progetti di bonifica fallimentari.

All’inizio del ‘900 ci fu il cosiddetto: scandalo delle Pontine con sperperi di denaro pubblico e fenomeni di corruzione ad opera dei privati che tentarono di bonificarsi i propri terreni.

A 33 anni Pennacchi, approfittando di un periodo di cassa integrazione, si

laurea in lettere all’ Università degli Studi di Roma La Sapienza.

A partire dal 1931, Benito Mussolini pianificò quella che sarebbe stata l’opera di bonifica della palude pontina, portando finalmente a compimento un progetto tentato invano nei secoli passati.

Nel 2003 Pennacchi ha pubblicato per Mondadori Il fasciocomunista. Vita scriteriata di Accio Benassi da cui, nel 2007, è stato tratto il film Mio fratello è figlio unico, diretto da Daniele Luchetti.

Nel 2010 ha pubblicato Canale Mussolini, finalista al Premio Campiello e vincitore tra gli altri del Premio Strega.

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