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Elezioni provinciali. La nota dei coordinatori Marcozzi (FI) e Bellesi (Udc)

Elezioni provinciali. La nota dei coordinatori Marcozzi (FI) e Bellesi (Udc)

 

“Elezioni provinciali: mettere da parte gli individualismi ed agire nell’interesse generale” è l’auspicio di Jessica Marcozzi coordinatrice provinciale di Forza Italia, che ha indetto una riunione con i coordinatori provinciali dei Partiti di centrodestra per questa sera alle 19, e a seguire con i Sindaci del territorio, e di Moreno Bellesi, coordinatore dei Popolari Marche Udc. “Questa partita si può e si deve vincere assieme ai tanti amici sindaci ed amministratori civici che guardano con interesse alla buona amministrazione democratica ed inclusiva, il salto di qualità richiesto il 20 e 21 settembre 2020 ad un centrodestra moderno e con capacità di governo. La recente sconfitta generalizzata alle elezioni amministrative di ottobre scorso ha rappresentato una linea di confine tra l’elettorato e la coalizione di centrodestra. Candidature improvvisate, non condivise, troppo poco rappresentative delle sensibilità tipiche del centrodestra, dalla moderazione al liberalismo nel metodo e nel merito hanno consegnato le grandi città italiane al centrosinistra, le stesse candidature che poi sono risultate anche inopportune considerato che alcuni candidati perdenti hanno poi rinunciato al mandato conferito loro dagli elettori (vedi Roma) e alcuni si apprestano a rinunciare (vedi Milano, così sembra).
Le elezioni provinciali sono di “secondo livello”, votano Sindaci e consigli comunali del territorio, ma il principio della massima condivisione nei processi decisionali di tutti i partiti di centrodestra e dei rappresentanti del territorio è imprescindibile. Alcuni Sindaci hanno avviato la discussione già da qualche tempo nella speranza di ottenere una certa condivisione, nessuno di loro ad oggi sembra aver avuto il consenso sperato, l’auspicio della candidatura a Presidente e Consiglio Provinciale che sia largamente rappresentativo dei quattro angoli del fermano è quanto mai desiderabile e raggiungibile, lo si può e lo si deve fare assieme. In gioco c’è l’interesse dei cittadini del fermano; la provincia più piccola per dimensioni ed abitanti deve avere una rappresentanza forte, autorevole e condivisa al massimo delle possibilità. La stessa autorevolezza servirà per i confronti con Regione e amministrazioni dello Stato su Zes, infrastrutture viarie, Autostrada A14, organizzazione sanitaria e nuovi ospedali, tavoli di crisi e sviluppo dell’economia fermana, turismo, ricostruzione post terremoto, mare-monti, aree interne ecc…”

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